Il 2022 non è stato un anno facile per il settore automotive, complice il complesso quadro che si è creato in risposta al conflitto geopolitico e all’incidenza degli strascichi della pandemia sui mercati globali.
In generale, quest’anno il mondo delle flotte aziendali ha visto riconfermati i trend del 2021: centrali nelle scelte dei Fleet Manager e dei Mobility Manager sono ancora la flessibilità, la sicurezza e la sostenibilità del parco auto.
Questo è il quadro confermato anche dall’edizione 2022 del Barometro delle Flotte Aziendali, l’indagine annuale dell’Osservatorio di Arval.
Quali sono stati gli elementi chiave del 2022 per il fleet management? Ecco tutto ciò che c’è da sapere.
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Indice:
- Flotte aziendali 2022: confermato il passaggio ai SUV
- Flotte aziendali 2022: spazio alla riduzione delle emissioni
- Flotte aziendali 2022: focus sull’elettrificazione
I SUV sono diventati una presenza fissa nel mercato globale, e anche nella car list dei fleet manager.
A partire dai modelli più compatti fino alle versioni a sette posti, gli Sport Utility Vehicles stanno subendo un cambiamento per quanto riguarda la motorizzazione: si trovano infatti sempre più modelli elettrici, come ID.5 e Audi Q4 e-tron.
Nonostante i ritardi sulle consegne a causa della scarsa reperibilità di elementi come i microchip, il trend verso il passaggio a modelli più attenti all’ambiente è in ascesa.
L’ultimo report di Arval sulle flotte aziendali lo conferma: l’indagine effettuata ha rilevato che il 71% del campione utilizza almeno una tecnologia “green” o pensa di farlo entro i prossimi 3 anni.
Il focus attuale è soprattutto sulle auto ibride e ibride plug-in, mentre pur risultando un po’ più lenta l’adozione di veicoli 100% elettrici, il trend è in fase di sviluppo.
Le principali motivazioni per l’adozione di tecnologie alternative sono legate a ragioni di immagine aziendale, a motivazioni economiche (TCO e spese di gestione dell’auto inferiori alle alternative a motore endotermico) e alla volontà di ridurre le emissioni nocive.
In particolare, il report di Arval conferma una velocità di transizione energetica (71%) dell’Italia superiore al dato medio Paesi Europei (66%).
Sembra che le aziende italiane stiano ponendo grande attenzione nella definizione di strategie per la riduzione dell’impatto ambientale: più della metà di quelle intervistate dichiara che questi aspetti sono già stati definiti o sono in fase di consolidamento.
L’elettrificazione continua il suo sviluppo - nonostante l’anno difficile dal punto di vista dei costi energetici - supportata da un più convinto ricorso alla telematica, e anche in questo caso gli incentivi possono rappresentare un volano strategico per l’accelerazione della mobilità aziendale a zero emissioni.
I dati di novembre di Motus-e.
In conclusione, nonostante il difficile contesto, i dati mostrano che le aziende italiane che impiegano una flotta aziendale rimangono caute ma ottimiste sul futuro: una gran parte degli intervistati del report di Arval prevede che la propria flotta rimarrà stabile o crescerà nei prossimi tre anni.
Fattori trainanti rimangono lo sviluppo dell’attività imprenditoriale e, per quanto riguarda l’elettrificazione, il consolidamento dell’infrastruttura di ricarica e delle agevolazioni all’acquisto o noleggio.
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