Se Elon Musk ha mandato una Tesla nello spazio, superando tutti i problemi logistici, ingegneristici e normativi, installare un punto di ricarica elettrica in condominio non deve più essere un problema. I dati sulla auto elettriche, però, ci dicono che quasi tutti i mezzi elettrici in circolazione vengono ricaricati al 90% nelle abitazioni private di chi li possiede.
Come funziona la ricarica elettrica in condominio, a chi bisogna chiedere e quali vantaggi fiscali si possono ottenere? Ne parliamo in questo articolo.
Ricarica elettrica in condominio: come farne richiesta
Innanzitutto bisogna fare una distinzione: se l’immobile è stato costruito dopo il 2016 o è stato oggetto di ristrutturazione “profonda", il Dlgs n. 257/2016 all’articolo 15 stabilisce che “ai fini del conseguimento del titolo abilitativo edilizio sia obbligatoriamente prevista, per gli edifici di nuova costruzione ad uso diverso da quello residenziale con superficie utile superiore a 500 metri quadrati e per i relativi interventi di ristrutturazione edilizia di primo livello di cui all'allegato 1, punto 1.4.1 del decreto del Ministero dello sviluppo economico 26 giugno 2015, nonché per gli edifici residenziali di nuova costruzione con almeno 10 unità abitative e per i relativi interventi di ristrutturazione edilizia di primo livello di cui all'allegato 1, punto 1.4.1 del decreto del Ministero dello sviluppo economico 26 giugno 2015, la predisposizione all'allaccio per la possibile installazione di infrastrutture elettriche per la ricarica dei veicoli idonee a permettere la connessione di una vettura da ciascuno spazio a parcheggio coperto o scoperto e da ciascun box per auto, siano essi pertinenziali o no, in conformità alle disposizioni edilizie di dettaglio fissate nel regolamento stesso e, relativamente ai soli edifici residenziali di nuova costruzione con almeno 10 unità abitative, per un numero di spazi a parcheggio e box auto non inferiore al 20 per cento di quelli totali”.
Quindi, se la residenza condominiale fa parte dei casi evidenziati dalla normativa, la predisposizione alle infrastrutture di ricarica dovrebbe già essere presente.
Ricarica elettrica in condominio: chi può usufruirne?
Secondo la pubblicazione di Motus-e, per chi abita in condominio e vuole installare i punti di ricarica per l’auto elettrica è necessario chiamare a riunione l’assemblea condominiale. L’acquisto e installazione dell’impianto possono essere deliberati, in prima o in seconda convocazione, a maggioranza (secondo comma articolo 17-quinquies decreto legge 22/6/2012, n. 83). La spesa va ripartita in base ai millesimi di proprietà salvo diversa convenzione, mentre quella riguardante la ricarica va ripartita in base al consumo registrato dall’accorgimento tecnico consigliato dall’installatore.
Se l’installazione è decisa dall’intero condominio, l’impianto diventa un bene comune condominiale e i costi di acquisto e di installazione (incluse le opere edili) saranno a carico di tutto il condominio.
Se invece il condominio non assume la delibera entro tre mesi dalla richiesta scritta, i condomini interessati possono installare il dispositivo a proprie spese, e i punti di ricarica saranno di proprietà solo di quei condomini. Gli altri condomini potranno, in ogni tempo, partecipare all’utilizzo dei punti di ricarica, contribuendo però alle spese di manutenzione ed esecuzione dell’opera in modo retroattivo, oltre agli interessi legali.
Il condominio può anche scegliere di concedere a terzi il servizio di ricarica, accordando l’esonero e le agevolazioni in materia di tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche stabiliti dall’articolo 1, comma 4, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, in favore dei proprietari di immobili che eseguono interventi diretti all’installazione e all’attivazione di infrastrutture di ricarica.
Ricarica auto elettrica in condominio: il bonus
A seguito della Legge di Bilancio 2021, l'installazione delle colonnine elettriche nei condomini può godere dell'ecobonus, cioè una detrazione del 110% per le spese sostenute tra il primo luglio 2020 e il 30 giugno 2022. La condizione di base per ottenere quest'agevolazione è che l’installazione di una colonnina per la ricarica di auto elettriche o ibride plug-in sia eseguita congiuntamente ad uno degli interventi trainanti definiti dall'ecobonus, cioè interventi di isolamento termico o di installazione di impianti di climatizzazione invernale che diano luogo a un miglioramento di due classi energetiche per l'edificio.
Le spese detraibili per l’installazione dei sistemi di ricarica dei veicoli elettrici è nel limite di 1.500 € per massimo 8 colonnine e 1.200 € oltre 8 colonnine.
Per accedere all’agevolazione le infrastrutture di ricarica devono essere dotate di uno o più punti di ricarica di potenza standard non accessibili al pubblico. Ciò significa che sono agevolate le stazioni di ricarica poste a servizio di condomini o delle singole abitazioni, l’importante è che siano ad uso esclusivo dei condomini, che le acquistano in ragione della propria quota e che, sempre pro-quota, potranno detrarre parte dell’importo agevolato.
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