Secondo quanto emerso da un recente studio condotto da MOTUS-E, il 2023 è stato un anno record per le installazioni delle infrastrutture di ricarica a uso pubblico: 13.906 sono i nuovi punti di ricarica messi a terra e, di questi, 3.450 solo nell’ultimo trimestre dell’anno.
Scopriamo i dati più aggiornati sulla ricarica pubblica in Italia.
Indice:
- Punto di ricarica o stazione di ricarica?
- Strutture pubbliche di ricarica: dove sono dislocate
- Le infrastrutture pubbliche di ricarica in autostrada
- I regolamenti a sostegno della mobilità elettrica
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- Punto di ricarica o stazione di ricarica?
Fra i due termini c’è una leggera differenza: si definisce “punto di ricarica” o “punto di rifornimento accessibile al pubblico”, una colonnina per la fornitura di combustibile alternativo o elettricità che garantisce, a livello di Unione Europea, un accesso non discriminatorio a tutti gli utenti. Tale colonnina può erogare una potenza standard, cioè pari o inferiore a 22 kW, oppure una potenza elevata superiore a 22 kW. Nello specifico, il punto di ricarica di potenza elevata può essere di due tipologie:
- veloce: superiore a 22 kW e pari o inferiore a 50 kW;
- ultra-veloce: superiore a 50 kW.
Una stazione di ricarica, invece, è l’intera infrastruttura che può ospitare uno o più punti di ricarica, in grado di ricaricare quindi anche più di un veicolo contemporaneamente.
Un punto di ricarica pubblica per l'auto elettrica.
- Strutture pubbliche di ricarica: dove sono dislocate
In Italia i punti di ricarica installati sono attualmente pari a 50.678 e 26.997 le stazioni messe a disposizione. Rispetto alle precedenti rilevazioni, risalenti a dicembre 2022, nel 2023 i punti di ricarica sono cresciuti del +38% e le stazioni di ricarica sono aumentate di 7.663 unità (+40%); si tratta di tassi che si dimostrano in linea con i trend di crescita degli ultimi anni. Ciò che è interessante notare è che anche la potenza delle installazioni è sempre maggiore: la quota dei punti in DC (corrente continua) sta vivendo una crescita continua e a ritmi più sostenuti rispetto a quelli del 2022 – in quell’anno, infatti, erano circa il 12%, contro il 15% del 2023 – inoltre, la quota dei punti ultraveloci, caratterizzati cioè da una potenza superiore a 150 kW, è cresciuta del 59% rispetto al 2022.
A livello regionale, in Italia la distribuzione geografica dei punti di ricarica non risulta omogenea: il 58% delle infrastrutture si trovano al Nord, ma solo il 19% al Centro e il 23% al Sud e nelle Isole. La Lombardia è la prima Regione per punti di ricarica (9.395, in decisivo aumento rispetto ai 2.467 dell’ultima rilevazione); seguono il Piemonte, con 5.169 punti, il Veneto (1.914) e, infine, l’Emilia-Romagna (4.253). Si tratta di uno sviluppo asimmetrico tra nord e sud della Penisola che, tuttavia, vede l’eccezione della Campania, cresciuta quest’anno di +2.691 punti di ricarica.
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- Le infrastrutture di ricarica pubblica in autostrada
Secondo l’indagine condotta da InsideEvs, a luglio 2023 le stazioni di servizio a corrente continua e di tipo HPC (High Power Charger) dislocate sulle autostrade italiane erano 92, a fronte delle complessive 476, mentre le aree di servizio elettrificate erano 121: questi dati segnano un incremento del 136% rispetto al 2022, che aveva registrato 38 aree di servizio veloci e 172 punti di ricarica.
Nell’ultimo anno si è confermato il trend di miglioramento: ad oggi, infatti, sulle autostrade italiane sono presenti 932 punti di ricarica, +436 rispetto a un anno fa, di cui l’85% è in corrente continua e il 61% supera i 150 kW. Le concessioni autostradali di ASPI, cui si deve circa il 77% della crescita delle aree di ricarica, attualmente consentono di viaggiare in elettrico in autostrada in modo piuttosto agevole in tutta Italia, pur essendo necessari ancora ampi margini di intervento per la normalizzazione delle auto elettriche nel nostro Paese.
- I regolamenti a sostegno della mobilità elettrica
Tra i più noti strumenti legislativi a supporto della mobilità elettrica, vi è il PNRR che mira a stanziare 740 milioni di euro di fondi per l’installazione di 21.400 infrastrutture di ricarica veloce e ultraveloce entro la fine del 2025. Nello specifico l’obiettivo è quello di installare 7.500 infrastrutture di ricarica rapida in ambito extraurbano e 13.755 all’interno dei centri urbani, ma anche 100 stazioni di ricarica sperimentali con tecnologie per lo stoccaggio dell’energia. L’attesa dell’uscita dei DPCM e dell’inizio dei lavori per i nuovi bandi sta però rallentando il raggiungimento degli obiettivi prefissati e, di conseguenza, sta minando l’opportunità di rilancio industriale dell’Italia.
In conclusione, seppure complessivamente lo stato dell’infrastruttura pubblica di ricarica in Italia sia in crescita, è vero che ulteriori progressi necessitano di essere intrapresi affinché la mobilità elettrica in Italia possa essere normalizzata e supportata da un punto di vista legislativo ed economico-organizzativo.
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