Le infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici in Italia sono in crescita. Secondo le elaborazioni di MOTUS-E, relative a febbraio 2020, sul suolo nazionale sono presenti 13721 punti di ricarica in 7203 stazioni accessibili al pubblico. Questo dato si riferisce al numero di infrastrutture installate, sebbene alcune risultino ancora in corso di collegamento alla rete per l’attivazione. Facciamo il punto della situazione.
- Punto di ricarica o stazione di ricarica?
- Strutture pubbliche di ricarica: dove sono dislocate
- Le infrastrutture pubbliche di ricarica in autostrada
- Volkswagen e Waze per una mappatura delle colonnine
Quante ne sai sulla mobilità elettrica? Mettiti alla prova con il nostro quiz!
Punto di ricarica o stazione di ricarica?
Fra i due termini c’è una leggera differenza: si definisce “punto di ricarica” o “punto di rifornimento accessibile al pubblico”, una colonnina per la fornitura di combustibile alternativo o elettricità che garantisce, a livello di Unione Europea, un accesso non discriminatorio a tutti gli utenti. Tale colonnina può erogare una potenza standard, cioè pari o inferiore a 22 kW, oppure una potenza elevata superiore a 22 kW. Nello specifico, il punto di ricarica di potenza elevata può essere di due tipologie:
- veloce: superiore a 22 kW e pari o inferiore a 50 kW;
- ultra-veloce: superiore a 50 kW.
Una stazione di ricarica, invece, è l’intera infrastruttura che può ospitare uno o più punti di ricarica, in grado di ricaricare quindi anche più di un veicolo contemporaneamente.
Un punto di ricarica pubblica per l'auto elettrica.
Strutture pubbliche di ricarica: dove sono dislocate
La ripartizione media è del 73% per le infrastrutture pubbliche ad accesso pubblico (cioè su strada) e del 27% su suolo privato a uso pubblico (cioè nei pressi di supermercati o centri commerciali).
Rispetto alla precedente rilevazione di MOTUS-E, effettuata a fine settembre 2019, è stata registrata una crescita media del 33%.
Le infrastrutture di ricarica sono passate da 5246 a 7203, mentre i punti di ricarica da 10647 a 13721: in termini assoluti, il delta di crescita è stato di +1957 infrastrutture e +3074 punti di ricarica.
Per quanto riguarda la rilevazione della potenza erogata dai punti di ricarica, la situazione è sostanzialmente analoga alla precedente analisi: una debole crescita delle ricariche ad alta potenza in corrente continua.
A livello regionale, si conferma una crescita mediamente molto superiore in cinque regioni del centro-nord (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige e Veneto), che complessivamente coprono il 50% delle infrastrutture italiane. In testa la Lombardia, che da sola ha il 18% delle stazioni di ricarica, con 2467 punti contro i 1730 registrati in settembre. Troviamo poi la Toscana, con 1420 punti, il Piemonte con 1330 e l'Emilia Romagna con 1311.
Le infrastrutture di ricarica pubblica in autostrada
La questione “ricarica elettrica” in autostrada è un punto dolente dello scenario italiano: al momento vi è una sostanziale assenza di stazioni di ricarica lungo le arterie autostradali, che invece avrebbero bisogno, anche per consentire l’adozione di un maggior numero di veicoli elettrici, di una diffusione capillare.
Ad oggi, Ionity (una joint venture del BMW Group, Daimler AG, Ford Motor Company e Volkswagen Group) sta installando infrastrutture ad alta potenza (High Power Chargers -HPC, a 350kW) lungo le autostrade di tutta Europa. Il progetto prevede, per l’Italia, una stazione con sei punti di ricarica disponibili ogni 120 km, lungo i corridoi di attraversamento identificati, e cofinanziati, dal programma Europ-e.
Di recente pubblicazione anche il piano di trasformazione al 2023 di ASPI, che ha l’obiettivo di integrare la rete autostradale con punti di ricarica ad altissima potenza, in grado quindi di assimilare il tempo necessario alla ricarica di un veicolo elettrico a quello impiegato per il rifornimento di combustibile. La prima fase del progetto prevede l’installazione di stazioni di ricarica ultra-veloci da 350 kW, con 4-6 postazioni in 67 aree di servizio, che rappresentano il 31% delle stazioni di rifornimento presenti sulla rete ASPI. La seconda fase prevede poi un’apertura al mercato, per coprire il rimanente 69% delle aree di servizio e raggiungere in questo modo una copertura totale della rete autostradale.
Volkswagen e Waze per una mappatura delle colonnine
Volkswagen Italia ha siglato una partnership con Waze, l’app di navigazione social che integra la più grande community di automobilisti del mondo.
In soli 3 mesi, Waze ha mappato oltre 5.000 punti di ricarica su tutto il territorio italiano: scaricando gratuitamente l’app si potranno ora distinguere chiaramente le infrastrutture di ricarica presenti sul territorio italiano grazie al pin con logo Volkswagen e al messaggio dedicato alla Volkswagen ID.3.
In conclusione, lo stato dell’infrastruttura pubblica di ricarica in Italia è in crescita: seppure l’emergenza sanitaria ha dettato una battuta d’arresto, questo resta uno dei trend principali per rispondere all’esigenza dei conducenti di avere a disposizione una struttura di ricarica capillare, localizzata in tutta Italia e specialmente nelle arterie autostradali.
Se ti abbiamo incuriosito in merito alla mobilità elettrica e vuoi valutare un veicolo green, puoi cliccare sul bottone qui sotto e scaricare le schede di approfondimento sui veicoli elettrici e ibridi proposti da Fratelli Giacomel!