Per la maggior parte dei consumatori, i veicoli elettrici sono ancora “l’auto del futuro”. Eppure, vi sono già molti modelli disponibili, sempre più performanti e prestazionali: il futuro è più vicino di quanto si possa credere.
Coloro che si approcciano per la prima volta alle vetture elettriche possono averne una percezione errata o imprecisa: facciamo chiarezza con una rapida sintesi dei 10 falsi miti più comuni sulle auto elettriche.
In giro ci sono innumerevoli mezze verità sull'autonomia delle auto elettriche. Ad esempio, qualcuno dice che quando la temperatura scende, non si può andare molto lontano con un veicolo elettrico. Anche se potrebbe essere stato così con le prime auto elettriche, ciò non è vero per i veicoli odierni: le batterie delle auto elettriche di oggi sono molto migliorate e il pre-condizionamento della batteria e dell'interno del veicolo alla partenza è ora standard, così come i sistemi intelligenti di gestione del calore. Ciò consente di ottimizzare in modo significativo l'autonomia complessiva nella vita di tutti i giorni, anche quando si utilizzano sistemi ad alta intensità energetica come l'aria condizionata e il riscaldamento dei sedili.
In definitiva, l'autonomia delle auto elettriche dipende ancora dal comportamento del guidatore, ma i giorni in cui le auto elettriche dovevano fermarsi ogni 100km per ricaricarsi sono ormai lontani.
La serenità da autonomia ha sostituito l'ansia da autonomia: ci sono modelli che superano ampiamente i 400km, ben più dell’esigenza quotidiane della media dei conducenti.
Questa è una verità imprecisa: è vero che quando è collegata a una presa di corrente domestica, può volerci tutta una notte prima che la batteria di un'auto elettrica scarica si ricarichi completamente. Con le wallbox (potenti stazioni di ricarica installate in modo permanente) e la tecnologia di ricarica rapida, tuttavia, il tempo di ricarica può essere notevolmente ridotto, nella maggior parte dei casi di circa due terzi. Inoltre, le tecnologie più moderne utilizzate per produrre gli ultimi modelli di batterie, permettono la ricarica rapida che recupera fino all’80% dell’energia in 20 minuti. Il futuro dell’auto elettrica riguarda da vicino la ricarica ottimizzata: a casa durante la notte, al lavoro o in un garage.
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Il modo in cui viene prodotta l'elettricità gioca un ruolo decisivo nell'impronta ecologica delle auto elettriche. Se proviene da energie rinnovabili, l'uso quotidiano non ha quasi alcun impatto sull'ambiente. Tuttavia, se per produrre elettricità vengono usate fonti fossili, come il carbone, l'impronta è notevolmente maggiore.
Ad esempio, Volkswagen ha scelto un approccio olistico alla produzione delle auto elettriche: dalle misure per aumentare l'efficienza e l'uso di energia verde nello stabilimento produttivo di Zwickau, fino al vincolo, per i fornitori, all'uso di fonti rinnovabili nella produzione delle celle batteria. L'inevitabile quantità di emissioni durante la fase di produzione sarà ridotta passo dopo passo e fino ad allora sarà compensata da progetti certificati di protezione del clima. Questo permette a casa madre di consegnare ID.3 con un bilancio di CO2 neutro al 100%: il primo veicolo “carbon neutral” della storia di Volkswagen.
In generale, comunque, con l'uso quotidiano il deficit di CO2 iniziale di un'auto elettrica a seguito della produzione viene compensato in tempi relativamente brevi.
Un'altra critica spesso espressa sulle auto elettriche è che la loro batteria è il tallone d’Achille, un argomento delicato che mette in discussione il concetto stesso di auto elettrica. I veicoli elettrici, contrariamente a quel che si pensa, sono altamente efficienti dal punto di vista energetico. Sapevi che puoi guidare da 3 a 4 volte più lontano in un'auto elettrica con la stessa quantità di energia rispetto a un motore a combustione?
I produttori confermano che le batterie non dovrebbero essere viste in modo più o meno critico rispetto alle unità di trasmissione delle auto convenzionali, e quindi non dovrebbero essere motivo di preoccupazione più che un motore a combustione o una cinghia di trasmissione. Sulle moderne batterie, inoltre, non ci sono abbastanza dati rilevanti per poterle confrontare con i motori a combustione.
Come abbiamo descritto all’articolo “Batterie per auto elettriche: le domande più frequenti”, oggi ci si aspetta che abbiano un ciclo di vita pari a quello della macchina stessa. Mediamente, dopo circa 8 anni le batterie agli ioni di litio garantiscono ancora il 70% della loro capacità.
È normale essere diffidenti di fronte alle novità. Ogni volta che viene sviluppata una nuova tecnologia, le persone la vedono con scetticismo. Tuttavia, le scene di auto elettriche in fiamme e che esplodono dopo un incidente appartengono solo ai film d'azione. Nella vita reale, le auto elettriche non sono pericolose più di un’auto tradizionale, altrimenti non sarebbe legale venderle o guidarle.
La tecnologia a disposizione, inoltre, ha permesso di sviluppare numerosi sistemi per garantirne la sicurezza. In caso di incidente, ad esempio, il flusso di corrente della batteria viene immediatamente interrotto, in modo che non vi sia alcun rischio di scosse elettriche né per gli occupanti né per i servizi di emergenza.
Ma non solo: nella vita di tutti i giorni, le auto elettriche sono più silenziose delle auto con motore a combustione: ciò riduce notevolmente l'inquinamento acustico nelle città. Per garantire che i pedoni sentano le auto elettriche, i modelli più recenti producono un suono artificiale a velocità inferiori a 10 mph, che svanisce mentre l’auto accelera. E quando si viaggia a velocità più elevate, il rumore prodotto dagli pneumatici su strada è sufficiente da essere avvertito dai pedoni.
Ecco un esempio del suono emesso da Volkswagen ID.3 quando viaggia a bassa velocità, per allertare gli eventuali pedoni:
Uno dei miti più persistenti sull’auto elettrica è che le attuali reti elettriche non siano in grado di fornire elettricità sufficiente se tutti quanti acquistassero un veicolo elettrico. Dato che in realtà non tutti passeranno alle auto elettriche contemporaneamente, questo non sarà un problema.
La rete elettrica italiana potrebbe tranquillamente sopportare un boom di richieste di ricarica: secondo uno studio commissionato da Enel al Politecnico di Milano, se in Italia circolassero 1 milione di veicoli elettrici, l’incremento che si avrebbe sui consumi di elettricità nazionali per la loro ricarica sarebbe di circa lo 0,3% ogni anno, dunque marginale.
Anzi, un tale cambiamento fornirebbe anche l'opportunità di migliorare gradualmente le reti elettriche attuali: hai già sentito parlare del “vehicle to grid”? Le auto elettriche sono come delle grandi pile che immagazzinano energia, la quale potrebbe essere potenzialmente reimmessa nella rete quando necessario.
È solo questione di ottimizzare modi e tempi di ricarica: durante il giorno potrebbero aumentare la ricarica con l’energia solare e di notte con l’eolico, per poi reimmettere una parte dell’energia quando connesse in rete. Man mano che l'infrastruttura delle auto elettriche cresce, la rete può essere aggiornata per soddisfare meglio il fabbisogno energetico del futuro con fonti rinnovabili.
Ti garantiamo che la prima volta che il tuo piede premerà sull’acceleratore, sarai d’accordo anche tu che le auto elettriche sono davvero belle da guidare. Partire con un’accelerazione rapida, fluida e quasi silenziosa è un’esperienza incredibile.
A differenza di un veicolo con motore a combustione, che deve raggiungere un certo numero di giri per andare avanti, le auto elettriche raggiungono immediatamente la coppia massima e offrono un’accelerazione migliore rispetto alle auto tradizionali.
Inoltre, anche affrontare le curve è un gioco da ragazzi: tipicamente le batterie si trovano nel sotto-pavimento dell'auto, garantendo così un baricentro basso e permettendoti di affrontare la strada con grande stabilità. Il piacere di guida è diverso su un’auto elettrica, ma non è inferiore.
Anche scivolare dolcemente attraverso la campagna in un'auto elettrica è una piacevole esperienza, così come sapere che stai risparmiando denaro e facendo la tua parte per l’ambiente.
Il prezzo di acquisto per un auto elettrica è leggermente maggiore rispetto a un veicolo a combustione, è vero, ma gli incentivi fiscali volti a migliorare la qualità dell'aria rendono più facile acquistare questi modelli. Inoltre, i costi di manutenzione ed energia di un veicolo elettrico sono inferiori a quelli di un'auto tradizionale, come abbiamo descritto all’articolo sulla manutenzione dell’auto elettrica: un motore elettrico ha meno parti mobili di un motore a combustione, il che significa che è soggetto a meno usura.
In poche parole, più a lungo un'auto elettrica è sulla strada, migliore è il suo impatto sui costi: nessun cambio dell'olio, nessun controllo delle cinghie di distribuzione o degli iniettori: i risparmi si sommano davvero nel tempo. Anche il dilemma sui costi elevati dell'elettricità appartiene al passato: esistono piani tariffari basati sulle esigenze e funzioni di ricarica intelligenti, e inoltre al giorno d’oggi l’elettricità è ancora più economica del gas o del diesel, quindi il costo di ricarica di un'auto elettrica è inferiore.
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Il numero di punti di ricarica pubblici sta crescendo rapidamente, anche in Italia. Attualmente ci sono più di 5.500 colonnine pubbliche, grazie allo sforzo congiunto di soggetti pubblici e privati. Nel prossimo futuro, ad esempio, con il servizio We Charge di Volkswagen gli utenti potranno sfruttare circa 100.000 stazioni di ricarica sparse in tutta Europa. Infine, bisogna sempre tenere presente che circa il 70% delle ricariche avviene a casa o sul luogo di lavoro – ciò significa che in molti casi non è necessario un “rifornimento” lungo il tragitto.
Allo stato attuale c'è litio a sufficienza per produrre batterie per miliardi di auto elettriche, senza considerare che la tecnologia delle batterie si evolve costantemente: per esempio, la percentuale di cobalto necessaria scenderà fino al 6% nel medio termine. Inoltre, nel lungo periodo, le batterie saranno recuperate con un tasso di riciclo fino al 97% e quindi le risorse rare saranno utilizzate sempre meno.
C’è un altro punto di discussione collegato alle materie prime: lo sfruttamento delle persone correlato alla produzione delle batterie. Molte case madri hanno stipulato contratti con fornitori di materie prime che garantiscono una produzione sostenibile ed equa, anche in relazione alla volontà di eliminare le terre rare dalla produzione e diminuire in modo consistente l’uso del cobalto.
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