Vehicle to grid è una locuzione che definisce l'interazione tra auto elettriche e sistema elettrico. Secondo il Decreto del 30 gennaio 2020 firmato dal Ministro Patuanelli, il vehicle to grid
consente ai veicoli elettrici di erogare, attraverso le infrastrutture di ricarica, i seguenti servizi:
- servizi di riserva terziaria e bilanciamento, articolati nelle modalità «a salire» e «a scendere», nonché di risoluzione delle congestioni;
- ulteriori servizi tra i quali la regolazione primaria e secondaria di frequenza e la regolazione di tensione, ove tecnicamente fattibile.
In particolare, qualora i servizi predetti comportino anche iniezioni di potenza dalla batteria del veicolo verso la rete, essi sono denominati “V2G”; in casi diversi, tali servizi sono denominati “V1G”.
Quindi, di cosa parliamo nel dettaglio quando trattiamo di vehicle to grid? Eccolo spiegato.
Indice:
- Vehicle to grid: significato
- Vehicle to grid: la situazione in Italia
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- Vehicle to grid: significato
Come confermato dallo Smart Mobility Report 2024, V1G e V2G rientrano nell’ombrello “VGI - Vehicle-Grid Integration”, ossia l’integrazione intelligente tra veicoli e rete.
V1G
Indica una modalità di ricarica basata sullo scambio di energia monodirezionale dalla rete al veicolo, che permetta di aumentare e diminuire la potenza di ricarica quando necessario, con lo scopo di fornire servizi alla rete.
V2G
Indica una modalità di ricarica che prevede la fornitura di servizi di rete da parte dei veicoli elettrici, sulla base di flussi bidirezionali di energia dalla rete al veicolo e viceversa.
Gli ambiti più promettenti per V1G e V2G, secondo il report, sono quelli di “sosta lunga” (domestica e corporate), dove non serve ricaricare in tempi brevissimi: qui è più facile modulare e limitare la potenza o - nel caso del V2G - immettere energia in rete, garantendo comunque la qualità del servizio all’utente.
Il report indica l’implementazione del V1G tra il 2026 e il 2027; il V2G in ambito aziendale tra il 2028–2030 e il V2G pubblico tra il 2030–2035.
La quota di infrastrutture e veicoli effettivamente operativi in V2G resta oggi marginale nel mercato italiano, ma la traiettoria tecnologica e regolatoria è tracciata con una roadmap precisa verso l’adozione.
- Vehicle to grid: la situazione in Italia
La sperimentazione ARERA, avviata nel 2021 e prevista inizialmente fino al 31 dicembre 2023, è stata prorogata: le nuove adesioni sono possibili fino al 30 giugno 2026, mentre tutti i clienti approvati potranno continuare a beneficiare del regime speciale fino al 30 giugno 2027.
Dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2027 gli utenti aderenti possono ricaricare il proprio veicolo elettrico con una potenza disponibile fino a circa 6 kW nelle ore notturne, la domenica e nei giorni festivi, senza richiedere un aumento contrattuale né sostenere costi fissi aggiuntivi. I clienti già ammessi non devono fare nulla, mentre chi intende partecipare può inviare la domanda online dal 12 febbraio 2025 al 30 giugno 2026.
L’obiettivo della sperimentazione è incentivare la ricarica “intelligente” dei veicoli elettrici, in linea con le caratteristiche delle reti esistenti. Grazie ai contatori elettronici e ai sistemi di ricarica evoluti, è possibile modulare la potenza di ricarica in base a comandi esterni (da aggregatori o distributori, con il consenso del cliente) oppure in modalità completamente automatica.
Parallelamente, Terna ha avviato il nuovo “E-mobility Lab” - un centro di ricerca dedicato a studiare come auto elettriche e infrastrutture di ricarica possano rappresentare risorse di flessibilità per la rete. Lo studio approfondisce applicazioni smart charging e Vehicle-to-Grid, analizzando performance tecniche e limiti operativi dell’intera catena tecnologica.
Oggi dunque sono attivi progetti pilota sia tecnici sia regolatori, in linea con le esperienze europee. È interessante sapere che l’Europa resta leader mondiale, con numerosi casi di città che hanno avviato programmi di ricarica bidirezionale su scala urbana. Gli studi stimano che l’adozione diffusa del Vehicle-to-Grid potrebbe ridurre i costi di rete per miliardi di euro ogni anno, oltre a favorire una maggiore integrazione delle energie rinnovabili.
In conclusione, la diffusione del Vehicle-to-Grid, nelle sue declinazioni V1G e V2G, non è più soltanto una prospettiva: i progetti pilota in corso dimostrano già oggi la sua fattibilità tecnica ed economica. A livello europeo, gli studi stimano risparmi di miliardi di euro sui costi di rete e un contributo decisivo all’integrazione delle rinnovabili. Per l’Italia le condizioni sono favorevoli: standard ormai maturi, iniziative di ricerca come l’E-mobility Lab di Terna e le sperimentazioni coordinate da ARERA aprono la strada a un’adozione su larga scala nei prossimi anni, che trasformeranno le auto elettriche in una risorsa per il sistema energetico nazionale.
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