Le auto storiche sono testimonianze del progresso tecnologico e del design automobilistico del passato. Averle in circolazione rappresenta un valore educativo e culturale per la nostra società.
Questi i motivi che hanno portato il legislatore ad alcune agevolazioni fiscali, come un bollo ridotto, in modo da incentivare i proprietari a conservare e restaurare tali veicoli, che richiedono molto spesso interventi costosi e impegnativi.
I vantaggi sono per le vetture di oltre trent’anni, per i veicoli con almeno 20 anni le normative possono variare significativamente a seconda della regione o della provincia autonoma di residenza. Questo articolo esplora le disposizioni attuali relative al bollo auto per le vetture storiche, mettendo in luce i benefici disponibili.
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Indice:
- Come è cambiato il bollo delle auto storiche
- Benefici per le auto ultratrentennali
- Differenze tra Nord, Centro e Sud Italia
- Guida alle normative regionali sul bollo delle auto storiche
- Come è cambiato il bollo delle auto storiche
A partire dalla Legge di stabilità del 2015 (più precisamente la Legge 190/2014), è stata abolita l'esenzione dal pagamento del bollo per i veicoli con un'età compresa tra i 20 e i 29 anni.
Tuttavia, non tutte le regioni e le province autonome hanno adottato questa normativa, creando una situazione di disparità fiscale a livello nazionale, con esenzioni, riduzioni o applicazioni della tassa ordinaria che variano localmente.
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- Benefici per le auto ultratrentennali
Come anticipato, per i veicoli che hanno superato i trent'anni, i benefici fiscali sono più uniformi grazie alla Legge 342/2000. In questo caso, il bollo auto inteso come tassa di proprietà non si applica; invece, si paga una tassa di circolazione solo se l'auto viene utilizzata su strade pubbliche.
Questa tassa è stabilita dalle regioni e province autonome in una cifra forfettaria, generalmente tra 25,82 e 31,24 euro. In Lombardia, per esempio, i veicoli registrati nei registri storici sono esenti anche da questa tassa.
- Differenze tra Nord Centro e Sud Italia
Nel Nord Italia, regioni come Lombardia, Emilia Romagna e la provincia autonoma di Trento offrono esenzioni per i veicoli ultraventennali, a condizione che siano registrati in appositi registri storici. Regioni come Toscana, Umbria e Lazio offrono riduzioni del 10% sulla tassa, mentre nella provincia autonoma di Bolzano la riduzione può arrivare fino al 50%.
Al contrario, nelle regioni meridionali e nelle isole, come Calabria e Sicilia, non sono previste agevolazioni per i veicoli ultraventennali, rendendo la situazione fiscale meno favorevole per i proprietari di auto storiche. In Sicilia, precedenti agevolazioni sono state revocate dopo una dichiarazione di incostituzionalità, sottolineando l'importanza di rimanere aggiornati sulle normative vigenti.
- Guida alle normative regionali sul bollo delle auto storiche
In base alla frammentazione normativa, è fondamentale comprendere le disposizioni specifiche di ciascuna regione o provincia autonoma. Ecco un rapido prospetto:
- Abruzzo: le auto ultratrentennali che circolano su strade pubbliche pagano una tassa di 31,24 euro, senza agevolazioni per i veicoli di 20-29 anni.
- Basilicata: viene applicata una tassa forfettaria di 25,82 euro per le auto ultratrentennali che circolano su strade pubbliche, senza agevolazioni per le ultraventennali.
- Bolzano (Provincia autonoma): per le vetture ultraventennali, la tassa automobilistica è ridotta del 50%. Le agevolazioni per le ultratrentennali si estendono anche ai veicoli a uso professionale, con documentazione che attesti l'uso collezionistico.
- Calabria: non ci sono agevolazioni per i veicoli ultraventennali; le ultratrentennali pagano una tassa di 30 euro se circolanti.
- Campania: tassa di circolazione di 31,24 euro per veicoli ultratrentennali non professionali; nessuna agevolazione per le ultraventennali.
- Emilia Romagna: esenzione dal bollo per veicoli ultraventennali registrati nei registri storici, con una tassa di circolazione di 25,82 euro per ultratrentennali.
- Friuli Venezia Giulia: tassa forfettaria di 25,82 euro per ultratrentennali; nessuna agevolazione per ultraventennali.
- Lazio: riduzione del 10% sulla tassa per le ultraventennali con attestazione ASI; tassa di 28,40 euro per le ultratrentennali.
- Liguria: nessuna agevolazione per le ultraventennali; tassa di 28,40 euro per le ultratrentennali.
- Lombardia: esenzioni dal bollo per vetture registrate nei registri storici; nessuna agevolazione per ultraventennali non registrate.
- Marche: tassa di 27,88 euro per le ultratrentennali; nessuna agevolazione per le ultraventennali.
- Molise: nessuna agevolazione per le ultraventennali; tassa forfettaria di 28 euro per le ultratrentennali.
- Piemonte: riduzione del 10% per le ultraventennali; tassa fissa di 30 euro per le ultratrentennali.
- Puglia: tassa forfettaria di 30 euro per le ultratrentennali; nessuna agevolazione per le ultraventennali.
- Sardegna: nessuna agevolazione per le ultraventennali; tassa di 25,82 euro per le ultratrentennali.
- Sicilia: nessuna agevolazione per le ultraventennali dopo revoca delle precedenti; tassa di 25,82 euro per le ultratrentennali.
- Toscana: riduzione del 10% per le ultraventennali; tassa di 29,82 euro per le ultratrentennali.
- Trento (Provincia autonoma): esenzione dal bollo per veicoli registrati; tassa di 25,82 euro per le ultratrentennali che circolano.
- Umbria: riduzione del 10% per le ultraventennali registrate; tassa di 25,82 euro per le ultratrentennali.
- Valle d'Aosta: nessuna agevolazione per le ultraventennali; tassa di 25,82 euro per le ultratrentennali.
- Veneto: tassa di 28,40 euro per le ultratrentennali; nessuna agevolazione per le ultraventennali.
Il bollo per le auto storiche, quindi, varia da regione a regione. È importante che i proprietari di auto storiche si informino sulle normative locali per verificare eventuali vantaggi derivanti dalle esenzioni disponibili e garantire la corretta gestione fiscale del proprio veicolo.
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