Come ogni anno da quando le auto elettriche sono diventate una soluzione concreta per il settore automotive, Energy&Strategy Group rilascia una panoramica dei dati più importanti sul tema e dei possibili scenari futuri.
In questo articolo raccontiamo lo “Smart Mobility Report 2021”: il punto sulla mobilità elettrica fino ad oggi.
Buona lettura!
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Indice:
- Auto elettriche 2021: com’è andato il mercato
- Infrastrutture di ricarica: la fase del consolidamento
- Auto elettriche: cosa ne pensano gli automobilisti
Nonostante le incertezze legate al futuro delle auto elettriche dopo la pandemia, il trend di immatricolazioni di veicoli elettrici a livello italiano e internazionale è migliorato. Secondo il report di Energy&Strategy, a livello mondiale nei primi sei mesi del 2021 sono state immatricolate oltre 2,5 milioni di auto elettriche (+168% rispetto al 2020), mentre in Italia nei primi nove mesi del 2021 è stata superata la “soglia psicologica” delle 100.000 auto elettriche immatricolate (+333% rispetto allo stesso periodo del 2020, un valore pari all’intero stock di auto elettriche circolanti in Italia a fine 2020).
Fonte: Smart Mobility Report 2021, Energy&Strategy.
Questo in parte dipende anche dall’azione dei decisori politici a livello non solo nazionale, che hanno cercato di favorire la ripresa economica post-pandemia attraverso due parole chiave: transizione ecologica e digitalizzazione, concetti fortemente legati al tema della mobilità sostenibile. A titolo di esempio, si citano:
Anche se la decarbonizzazione dei trasporti è una strada ancora lunga, siamo nella direzione giusta per alleggerire la nostra impronta di CO2 , lottando con determinazione contro l’emergenza climatica.
L’indagine in Italia stima, a luglio 2021, circa 21.500 punti di ricarica pubblici e privati ad accesso pubblico presenti in Italia (+34% anno su anno), però con una distribuzione piuttosto disomogenea tra le diverse regioni.
In particolare, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Trentino Alto Adige, Lazio e Veneto presentano una numerosità superiore a 1.500 punti di ricarica. Seguono Sicilia, Puglia, Liguria, Sardegna e Abruzzo con punti di ricarica compresi tra 500 e 1.000. Le altre regioni presentano una numerosità di punti di ricarica inferiore a 500.
Invece, per quanto riguarda i punti di ricarica installati privatamente, sempre in Italia se ne stimano oltre 24.000 a fine 2020, più che triplicati rispetto al 2019. Oltre il 75% è rappresentato da wallbox e il restante 25% da colonnine.
La maggioranza dei punti di ricarica privati sono nel settore residenziale, circa il 65%, mentre gli altri sono presso aziende private.
Dal punto di vista della potenza erogata dalle infrastrutture di ricarica, oltre il 90% dei punti è di tipo standard, cosiddetto “normal charge”. Il 9% circa è invece di tipo “fast charge”, cioè rapido. La diffusione attuale dei punti di ricarica veloci sul territorio italiano appare ancora marginale, ma ci si aspetta un incremento cospicuo nei prossimi anni.
Secondo i risultati emersi dalla survey di Energy&Strategy, oggi il driver principale all’acquisto di un’auto elettrica è relativo all’impatto ambientale positivo associato al veicolo elettrico, seguito dai minori costi sostenuti lungo la vita utile dell’auto e dalla possibilità di installare un punto di ricarica privato.
Emerge poi il ruolo trainante rappresentato dagli incentivi all’acquisto, di cui ha beneficiato l’ampia maggioranza di coloro i quali hanno acquistato un’auto elettrica (81%).
Fonte: Smart Mobility Report 2021, Energy&Strategy.
Oltre il 70% dei proprietari di un veicolo elettrico possiede un punto di ricarica domestico, mentre la maggior parte dei restanti (21%) ne può beneficiare in ambito lavorativo. L’installazione domestica di solito è effettuata all’interno di un box o spazio privato ed è caratterizzata da un connettore di Tipo 2, da una potenza nell’ordine dei 3,7 kW e da una tariffa per l’energia elettrica di tipo domestico. Quindi, la maggior parte dei proprietari di auto elettriche ricarica il veicolo dalla propria abitazione.
Ma i desiderata emersi confermano che la struttura pubblica è di fondamentale importanza: la ricerca attesta che lo sforzo principale da parte degli sviluppatori dell’infrastruttura di ricarica dovrebbe essere rivolto sull’infrastruttura presente sulle autostrade, oggi relativamente poco sviluppata, al pari di quella in ambito urbano (in particolare presso parcheggi e punti d’interesse come cinema, supermercati etc.).
Infine, una menzione speciale la merita il tema della ricarica «ultra-fast» (>100 kW), che può rappresentare un forte stimolo alla diffusione della mobilità elettrica: un abilitatore rispetto alla possibilità di effettuare viaggi superiori ai 200 km.
In conclusione, le auto elettriche sono qui per restare e se da un lato sono stati fatti molti miglioramenti sia nell’offerta, sia nella tecnologia a disposizione, dall’altro lato resta ancora molto da fare per rendere davvero sostenibile e capillare l’acquisto delle auto elettriche.
E tu, cosa ne pensi? Sei un esperto di mobilità sostenibile? Mettiti alla prova con il nostro quiz!