L’Audi Driving Experience non è un evento solo per gli appassionati di motori, ma anche per gli amanti di adrenalina, emozioni ed energia. Lo scorso 3 ottobre hanno partecipato all'iniziativa Deborah Demontis, Social Media Specialist in Fratelli Giacomel, e il giornalista sportivo Lorenzo Schiappadini. Ecco i loro punti di vista!
- Deborah Demontis
Lavoro nell’automotive da qualche anno, parlo tutti i giorni di design delle auto, allestimenti, tecnologia di bordo e curiosità ma meccanica, prestazioni e performance non sono sicuramente il mio forte. Però emozioni e sensazioni sappiamo provarle tutti anche senza tecnicismi, no? E allora ecco il mio racconto di una giornata fantastica a bordo di vetture Audi mozzafiato!
Sono così curiosa che arrivo al Circuito a Vairano di Vidigulfo con mezz’ora di anticipo rispetto alla convocazione. Parcheggio, qualche foto di rito e mi dirigo verso il desk di registrazione.
Il sorriso dell’hostess Verdiana mi accoglie con un: “Ciao Deborah!”, come fa a conoscermi? Il mistero è presto risolto: “Non si vedono spesso donne a questi eventi” continua. Peccato, aggiungerei.
Mi consegna il badge con il colore della mia squadra, un bellissimo cappellino bianco con il logo di Audi e attendo, spiando la bellissima Audi RS 6 Performance in Ipanema Brown mentre sorseggio un caffè preso al catering.
Ci siamo tutti, il pranzo è servito, finalmente si mangia e vi assicuro che questo so farlo benissimo.
La sala da pranzo è allestita e apparecchiata con semplicità ed eleganza, il profumo è invitante e scoprirò presto che il risotto con castagne, porcini e mirtilli è una cosa buonissima...
Ma quindi? Iniziamo a guidare?
Senza qualche info tecnica sulle giuste posizioni di guida e qualche raccomandazione non si va da nessuna parte. Quindi breve brief e gli istruttori sono pronti a partire col proprio gruppo.
Nonostante sia inizio ottobre, la temperatura è quasi estiva e l’ansia mi fa percepire il doppio dei gradi. Sto per guidare un’auto con 630 CV a una velocità fuori dai miei standard, l’istruttore parla di cose che capisco solo in parte e sento di dovermi dimostrare pronta e preparata rispetto alla componente maschile che sorride e annuisce.
Ci pensa l’istruttore Mirko a mettermi a mio agio appena salita in auto: mi dirà lui cosa fare, io dovrò solo pensare a guidare e divertirmi… Start!
Già al primo giro mi rendo conto di quanta sicurezza ispiri questo veicolo, piantato a terra qualunque manovra io faccia, a tutte le velocità. Preciso nelle traiettorie, va esattamente dove è diretto il mio sguardo ed è super maneggevole nonostante le dimensioni. Ci sto prendendo gusto. Arriva il rettilineo e la voce accanto a me dice: “Apri tutto!”, non me lo faccio ripetere due volte e lascio l’ansia sull’asfalto caldo.
Ho capito che mi divertirò molto, così cammino leggera verso la seconda attività: sono talmente euforica che vorrei saltellare in stile Heidi sulle montagne svizzere, ma mi do un contegno.
Ad attirare la mia attenzione sono gli pneumatici posteriori di Audi A3 rivestiti con una copertura in Teflon EasyDrift, con cui scivoleremo sull’asfalto come fosse ghiaccio. Giro di ricognizione e Mirko mi detta le regole: puntare l’auto verso il birillo con una velocità attorno ai 20/25 km/h, in prossimità lasciare l’acceleratore e l’auto inizierà a perdere aderenza, a quel punto per dominarla iniziare a controsterzare velocemente. Facile no? NO!
I 360° che porto a casa nemmeno li conto, come del resto le risate. Anni di guida su strada ti insegnano a frenare per arrestare il veicolo, ma per evitare il testacoda Mirko mi dice: “Accelera, così le ruote motrici ti riportano nella giusta direzione”. In 5/6 giri di percorso, 3 o 4 volte ci sono riuscita eh, posso considerarlo un successo personale da raccontare alla prossima uscita con gli amici.
Sono seduta su un'Audi RS 3 da 400 CV, con una coppia di 500 Nm, un’accelerazione da 0 a 100 in 3,8 secondi e accanto a me adesso c’è Michele, istruttore dall’indole completamente diversa. Poche direttive tecniche, continua a dirmi di stare morbida con le braccia e di guardare la strada lontano per anticipare i movimenti. “Quello che è vicino, ora che lo guardi è già passato… siamo a 180km/h” dice.
La sensazione di essere schiacciati sul sedile durante l’accelerazione e la consapevolezza di averla creata tu premendo il pedale è un’emozione che non si può spiegare. Per tutto il giro non vedo l’ora di arrivare al rettilineo per dare libero sfogo alla mia adrenalina, anche se per pochi secondi.
Ho già fatto questo percorso una volta con un’auto termica, non è andata benissimo e sicuramente la frizione di quell’auto non avrebbe nessun piacere nell’incontrarmi nuovamente.
Adesso ho davanti un SUV elettrico di grandi dimensioni, la categoria che meno immagino in questo contesto. Mi ricredo alla prima pendenza, Q8 e-tron fa tutto da sola, io sono solo la sua accompagnatrice. Imposto la traiettoria della salita e lei sale come fosse un piccolo dosso stradale, dal parabrezza vedo solo il cielo; arrivo in cima e il percorso è così ripido che non vedo la discesa.
Mirko mi dice di fidarmi dell’auto: “Fai sporgere il cofano con una leggera accelerazione, poi lascia tutto e l’Hill Descent Control fa tutto da solo”. Eseguo ed ecco: 2.500 kg stanno frenando autonomamente e scendendo la strada sconnessa a una velocità di 4 km/h. La sento perfetta in tutte le pendenze, nei twist e su tutti i tipi di terreno.
Tutta un’altra esperienza rispetto alla scorsa volta!
Scendo con meno adrenalina rispetto alle precedenti attività, ma totalmente stupita e in ammirazione per Audi Q8 e-tron.
Ore 17.00: le attività sono finite e mi sento come quando la mamma ti portava via dal parchetto perché era quasi ora di cena. Un buffet con succhi e dolcetti ci sta aspettando sotto il portico, l’ultima delle tante coccole di questa experience a tutto tondo.
Perché Audi non è solo auto e motori, è un mix di emozioni, passione e spirito di appartenenza a una visione potente e futuristica della mobilità, sia in pista che su strada.
Prendo il mio attestato, mi dirigo alla mia auto, collego lo smartphone e sono pronta a chiamare chiunque per raccontagli questa fantastica giornata.
Le mani rigorosamente alle 9 e un quarto sul volante, come un vero pilota!
- Lorenzo Schiappadini
“Vai sulla riga bianca all’interno, ora!”. Il comando è convinto, perentorio: mi sta spronando a osare di più entro le mie capacità, per trarre il meglio da questi giri in pista sulla Audi RS 6 Performance.
Ruoto rapidamente lo sterzo di qualche grado, punto l’interno nella maniera più netta che credo possibile, con la RS 6 che resta stabile, imperturbabile a circa 145km/h indicati.
“Ci sono ancora 30 centimetri qui alla mia destra: chiudi di più! Non mi interessa se metti due ruote sull’erba!” è la risposta dell’istruttore alle mie azioni, che in quella che io credevo fosse decisione, ha chiaramente visto della titubanza. Diamine, questo sì che è guidare!
Avete presente il classico test drive in cui venite accompagnati da un istruttore che ha il chiaro compito di tenervi a bada il più possibile? Ecco, la Audi Driving Experience One to One non è uno di questi. Si articola su mezza giornata nella cornice dell’Automotive Safety Center di Vairano di Vidigulfo (PV), e punta a unire l’utilità di un corso di guida con un istruttore dedicato, alla possibilità di sperimentare in prima persona le migliori qualità delle vetture Audi e-tron ed RS.
Essendo iscritto al gruppo del pomeriggio, la mia esperienza inizia con un ottimo pranzo: non sarò venuto qui per questo, ma di certo mangiar bene mi mette di buon umore. Il passo successivo è una sessione di teoria di base in aula, utile a ripassare i concetti fondamentali della guida e a innalzare il livello di concentrazione. Questo perché ad attenderci subito dopo c’è la pista, con a disposizione Audi RS 6 Performance e Audi RS 3.
Ed è proprio dalla prima sessione di guida con la station wagon di serie più potente al mondo, che è tratto l’episodio con cui ho aperto questo mio racconto. Perché se è vero che, a dispetto dei 630cv e 850Nm per 20 quintali, l’auto risulta piuttosto intuitiva e facile da portare ad andature più che discrete, è solo grazie alla presenza di un istruttore competente e appassionato sul sedile del passeggero, che ci si può spingere a ritmi tutt’altro che banali già dopo poche curve.
Non passa un solo istante senza che mi vengano impartite istruzioni sulle linee, sulle marce, sui punti di frenata e su dove affondare il pedale dell’acceleratore. Così, a patto di avere la mente ben aperta e un buon grado di fiducia, sperimentare le reali capacità di una belva elegante come Audi RS 6 Performance è una faccenda tanto semplice quanto appagante.
E lo stesso accade con la più piccola e giocosa Audi RS 3, che accompagna il tutto con l’ululato mitico del cinque cilindri in linea turbo da 400cv. In questo caso, complici il passo corto e il peso più contenuto, la guida è più fisica e impegnativa, ma proprio per questo persino più divertente e coinvolgente.
Dopo l’adrenalina in pista, ci spostiamo su un piazzale con delle meno intimidatorie Audi A3. C’è però un dettaglio che le rende molto, molto interessanti: il sistema Easy Drift installato sulle ruote posteriori. In pratica si tratta di una coppia di coperture in plastica, applicate sopra al battistrada degli pneumatici. Risultato? Grip assolutamente pari a zero.
L’esercizio da fare è apparentemente semplice nei suoi presupposti: sfruttare la differenza enorme di attrito tra l’assale anteriore e posteriore per innescare, e dopodiché controllare, delle violente sbandate. Tutto questo a velocità contenute, tra i 20 e i 30km/h, e con l’obiettivo di apprendere e affinare innanzitutto il controllo corretto del volante, ma anche la guida attraverso l’uso del gas e dei trasferimenti di carico. Mentre assisto dal sedile del passeggero alla dimostrazione del mio istruttore, inizio a convincermi sempre più che sia qualcosa alla mia portata. Certo, non potrò mai essere fluido e preciso come lui, né probabilmente potrò raccordare da subito una lunga serie di traversi tra i vari coni che formano il percorso di prova, ma ce la posso fare.
E invece no. Innescare la sbandata è semplicissimo, dato che l’auto, rigorosamente con i controlli elettronici disattivati, al posteriore pare scivolare con dei pattini su una lastra di ghiaccio secolare. Controllarla, invece, è tutt’altra storia. Questo perché tutto avviene con una tale rapidità e cattiveria, da prendermi costantemente in contropiede. Non solo: nel tentativo di utilizzare correttamente mani e braccia per governare il volante, che è poi il modo in cui l’esercizio vuole preparare gli allievi a gestire situazioni di perdita di aderenza su strada o in pista, mi accorgo di essere maledettamente lento a ruotarlo nel verso opposto per controsterzare efficacemente. Vorrei lasciarlo ritornare da solo come si vede normalmente fare nelle competizioni di drift, ma a quel punto fallirei l’esercizio per un altro motivo.
Alla fine, dopo svariati tentativi, qualche mezza derapata controllata riesco a ottenerla, ma nulla di realmente decoroso. Tuttavia, di una cosa sono certo: si tratta di un esercizio tanto complicato, quanto potenzialmente utile nel costruire una maggior consapevolezza nel controllo di una vettura al limite. Voglio assolutamente rifarlo!
Per concludere la Audi Driving Experienxe One to One, ci spostiamo sul campo di prova per fuoristrada dell’ASC di Vairano. Anche in questo caso iniziamo prima con una dimostrazione, dopodiché mi metto al volante di una Audi Q8 e-tron e vengo guidato nell’affrontare ostacoli, salite e discese di diversa difficoltà, manualmente o sfruttando sistemi come l’Hill Descent Control, che automatizza in sicurezza la velocità nelle pendenze negative più impegnative.
Al di là delle utili nozioni apprese anche in questi momenti lontani dall’asfalto, a stupirmi è soprattutto la capacità di un SUV elettrico apparentemente così “civilizzato”, peraltro con gomme del tutto stradali, di affrontare in scioltezza anche salite, angoli di attacco e discese tutt’altro che banali. Insomma, una bella dimostrazione di forza, oltre che di raffinatezza tecnica.
La mia prima passione, però, è da sempre legata all’asfalto e ai cordoli, e lo rimarrà per sempre. Per questo già sento la mancanza delle RS e delle loro prestazioni spaziali in pista, dunque non posso che ripromettermi una cosa: farò in modo che quella di oggi non sia stata nemmeno lontanamente l’ultima esperienza in pista con loro!
Grazie a Deborah e Lorenzo per la condivisione di questa entusiasmante Audi Driving Experience.
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