Il motorsport fa bene, non solo ai fan appassionati di motori.
È ad esempio il caso della 24 Hours Karting of Italy, una delle principali competizioni internazionali di gare endurance per kart CRG a 4 tempi, supportata da Fratelli Giacomel e di cui parte del ricavato sarà devoluto in favore del programma “Next Gen” di Unicef.
“Abbiamo scelto con piacere di aderire alla 24 Hours Karting of Italy: una parte della donazione andrà in favore di Unicef e siamo onorati di poter contribuire a un programma di sviluppo per i giovani più bisognosi”, ha confermato Damiamo Dordi, Direttore Generale di Fratelli Giacomel.
La corsa, che si è svolta sul Circuito Internazionale di Adria (Ro) dal 16 al 18 ottobre, ha visto impegnato un team di professionisti, piloti ed ex piloti pluripremiati. Ecco com’è andata.
24 Hours Karting of Italy: l’inizio di un’avventura
Il primo incontro tra i membri del team è avvenuto in Piazza Duomo a Milano giovedì 8 ottobre. È stata così presentata la squadra: Michele Bartyan, Davide Valsecchi, Vicky Piria, Giorgio Cremascoli, Andrea Busnelli, Alan Simoni, Luca Ravizzini, Matteo Gasparini e Marco Zappa. Fin da subito è emersa la professionalità e serietà di organizzazioni come Unicef, oltre alla certezza che stava nascendo qualcosa di interessante e divertente.
Dopo la pubblicazione delle prime foto, seguendo la calendarizzazione proposta dallo staff di Unicef, l’avventura è entrata nel vivo venerdì 16 ottobre, quando il team è partito alla volta di Adria. Si è creata un’alchimia magica fra tutti i membri della squadra, che ha permesso di approfondire la reciproca conoscenza e la strategia per la gara.
Una foto del team supportato da Fratelli Giacomel alla 24 Hours Karting of Italy
La gara
La mattina di sabato è volata tra verifiche, prove libere e super pole per designare la griglia di partenza.
Finalmente alle 14 di sabato 17 ottobre, in perfetto stile Le Mans con i kart posizionati su un lato della pista e i piloti su quello opposto, è partita la gara.
Questo tipo di start è particolarmente coinvolgente perché allo sventolare della bandiera i piloti scattano e, con agilità e tempismo, cercano di partire il più velocemente possibile.
La gara si è svolta con regolarità, tra cambi piloti, rabbocchi benzina e cambi gomme. Alternandosi alla guida con turni da 40 minuti, il team supportato da Fratelli Giacomel è arrivato indenne alla fase più complicata, ma anche più affascinante, di ogni gara endurance: la notte.
Anche con la stanchezza che cominciava a farsi sentire, quattro o cinque membri del team sono rimasti sempre attivi per segnalare tempi e pit stop a chi era in pista o per intervenire in caso di necessità.
Le prime luci dell’alba e qualche dose abbondante di caffè hanno ricaricato la squadra che, rinvigorita da un sano agonismo, ha cominciato una “gara nella gara” per stabilire l’autore del best lap.
Fra giri veloci e tanto, tanto divertimento, il team ha finalmente raggiunto le 24 ore chiudendo la gara con un onorevolissimo ottavo posto di categoria e diciannovesimo assoluto.
Una foto ricordo del team dopo aver tagliato il traguardo.
Oltre il risultato sportivo
Il risultato sportivo non era l’unico obiettivo per il team supportato da Fratelli Giacomel. Per il clima in cui si è svolta la gara, per la coesione del team e per il supporto al programma “Next Gen” di Unicef, la partecipazione è stata una vera vittoria.
Questo è stato solo l’inizio per il team: se le difficoltà del periodo attuale lo permetteranno, seguirà un evento in cui verranno messe all’asta le tute autografate e i cappellini firmati da tutti i piloti, allo scopo di fornire solidarietà a organizzazioni come Unicef, a fianco di chi ne ha più bisogno.
Un grazie va a tutti i membri del team, che hanno reso possibile questa bella iniziativa!
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