L’auto del futuro? Sarà intelligente, connessa ed elettrica.
Ma è già così! Oggi esistono già le auto connesse o connected car: veicoli che sfruttano le rete per scambiare informazioni utili per il conducente e per gli altri utenti della strada.
Scopriamo di più sulle auto connesse, le loro funzioni e la protezione dei dati.
Indice:
Auto connesse e sistemi digitali: clicca sull'immagine qui sotto e scarica le "chicche" sull'infotainment del gruppo Volkswagen!
Un’auto connessa è un’auto in grado di comunicare in modo bidirezionale con altri sistemi al di fuori del veicolo. Questo consente alla vettura di condividere l'accesso a internet, e quindi i dati, con altri dispositivi sia all'interno che all’esterno dell’abitacolo.
Ci sono cinque modi in cui un veicolo può essere connesso all'ambiente circostante e comunicare con esso:
Secondo una ricerca dell'Osservatorio Smart & Connected Car della School of Management del Politecnico di Milano, si stima che in Italia ci siano circa 16,7 milioni di veicoli connessi, cioè il 40% delle vetture. Il mercato vale 1,2 miliardi di Euro e nonostante la battuta d’arresto dettata dalla pandemia, il trend è in crescita.
I dispositivi più diffusi sono i box GPS/GPRS per la localizzazione e la registrazione dei parametri di guida con finalità assicurative, il 63% del totale (10,5 milioni, +9%), ma la crescita è trainata dalle auto nativamente connesse tramite SIM (2,2 milioni, +47%) o tramite sistemi bluetooth (4 milioni, +33%).
Questi numeri di mercato riflettono la consapevolezza dei consumatori: il 75% ha già sentito parlare di connected car, il 61% possiede già almeno una funzionalità smart per l'auto, come soluzioni per il parcheggio assistito, assistenti vocali e sistemi di assistenza alla guida, e oltre metà dei consumatori ha in programma di acquistare un’auto connessa entro i prossimi tre anni.
Un’ulteriore accelerazione verso l’adozione di sistemi di interconnessione sulle auto arriva dagli obblighi di legge: dalla normativa europea legata all'eCall del 2018 che impone l'avviso automatico ai soccorsi in caso di incidente, obbligatorio per i nuovi veicoli, e dall'entrata in vigore nel 2022 della normativa europea che impone l'adozione di sistemi ADAS (Advanced Driver Assistance Systems), come la frenata automatica o il mantenimento in corsia.
Avere a disposizione un’auto connessa significa poter accedere a una serie di funzionalità che semplificano la vita non solo del conducente, ma di tutti gli utenti della strada. Oggi ad esempio, le auto connesse non sono solo in grado di collegarsi allo smartphone e condividere l’ecosistema digitale: con gli assistenti vocali integrati, sei sempre connesso alla tua casa e al tuo spazio di lavoro digitale. Le e-SIM in auto e gli hotspot WiFi mantengono le auto connesse alle reti 5G e al più ampio ecosistema IoT.
I sistemi di rilevamento intelligenti, quando i sensori rilevano segni di stanchezza del conducente, alterano l'illuminazione e la temperatura dell’abitacolo per migliorare la vigilanza del guidatore.
Laser e sensori rilevano gli ostacoli che gli esseri umani potrebbero non vedere: l'auto analizza questi dati e interviene per evitare una collisione.
Il marketing di prossimità attivato dai sensori ti avvisa delle attività commerciali locali di interesse quando sei nelle vicinanze.
E, con la cosiddetta connettività Vehicle-to-Vehicle (V2V), i sistemi digitali presenti nelle vetture “parlano” tra loro e si scambiano automaticamente dati che offrono informazioni utili su limiti di velocità, situazione del traffico e caratteristiche della strada.
Poiché le automobili diventano sempre più connesse e l'automazione si sta trasformando in realtà, la privacy dei dati deve essere al centro del processo decisionale.
Nessuno desidera che i propri dati vengano utilizzati o venduti senza un esplicito consenso informato.
In risposta alle maggiori capacità di connessione dei beni di consumo, le autorità di regolamentazione hanno introdotto leggi sulla privacy, come il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR).
Ci sono due modi, per le aziende, per essere conformi alla normativa: da un lato c'è l'approccio del "spuntare le caselle” e dall’altro c'è la “Privacy by design”.
I dati personali saranno quindi sempre più protetti, oltre che dalle normative in vigore, dalla costruzione dei software già in ottica di protezione della privacy.
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