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Audi Driving Experience: tra divertimento e apprendimento

Scritto da Redazione | 17-ott-2022 8.02.57

Il 30 settembre e 1° ottobre scorsi, all’Automotive Safety Centre di Vairano (PV), si è tenuto un doppio appuntamento con la Audi Driving Experience. Un’esperienza pensata per provare le prestazioni della gamma Audi RS ed e-tron, tra adrenalina, emozioni e miglioramento della tecnica di guida. A viverla per Fratelli Giacomel c’era il giornalista motociclistico Lorenzo Schiappadini: ecco il suo racconto. 

 

 

Il cielo grigio, l’asfalto bagnato e la pioggia che continua a caderci sopra con insistenza. Normalmente starei maledicendo un inizio di mattinata del genere, ma non oggi. Ad attendermi a Vairano di Vidigulfo non ci sono delle moto, come in molte delle mie giornate di lavoro, ma una sfilza di Audi RS ed e-tron: una specie di sogno a occhi aperti per qualunque appassionato di auto. Ecco spiegato perché il maltempo non mi preoccupa. Ci sono tutte le premesse per un’esperienza da ricordare, anche se il sole tardasse ad arrivare.

 

 

Ad accogliermi all’Automotive Safety Centre è lo staff della Audi Driving Experience: accetto ben volentieri un caffè e una ciambellina dal banco del catering, e nel frattempo vengo assegnato al mio gruppo. Mentre termino la mia seconda colazione di giornata, Mirko viene a stringermi la mano con un sorriso: è uno dei tre istruttori che accompagneranno me e gli altri partecipanti del “gruppo giallo” lungo l’esperienza di questa mattina.

 

 

Iniziamo con una breve sessione in aula, in cui ci vengono presentati il circuito e la struttura, oltre alle auto che utilizzeremo. È anche l’occasione per ripassare la posizione corretta da tenere al volante, l’uso dello sguardo e altri fondamentali della guida. Sono nozioni di base, ma spesso sottovalutate e, ancor più spesso, dimenticate nella vita in macchina di tutti i giorni. Tuttavia, al di là dell’oggettiva utilità di un briefing teorico prima di salire su vetture dai 400 ai 600 cavalli, è qualcos’altro a rendere questo momento ancor più positivo e interessante. Fuori, infatti, ha appena smesso di piovere, il che significa una cosa sola: ci sarà da divertirsi persino più del previsto.

 

 

- RS3: affilata e giocosa

Il primo giro di pista è da passeggero: l'istruttore ci dà le dritte essenziali su traiettorie, punti di frenata e zone del circuito a cui fare particolare attenzione. Subito dopo giunge il momento di fare sul serio: stringo il volante in alcantara tra le mani, seleziono il cambio manuale ed inserisco la modalità Dynamic. L'Audi Driving Experience, in senso letterale, comincia ora.

 

Prendere confidenza con l'Audi RS3 è un affare piuttosto semplice, così dopo poche curve sento di poter iniziare a stuzzicare il cinque cilindri da 400cv, i freni carboceramici e la trazione integrale. Non è però solo merito dell'auto: un grande aiuto viene da Mirko, l'istruttore che al mio fianco mi sprona ad affondare il gas quando c'è margine, a ritardare le frenate dove possibile e a non osare eccessivamente nei punti ancora troppo bagnati. È questo il vero punto di forza di questa formula: l'equilibrio tra puro divertimento alla guida, la possibilità di provare diverse auto di altissimo livello e la dimensione di apprendimento in cui tutto ciò s'inserisce.

 

Credit Foto: RED

 

Quando poco più tardi entro per altri due giri con la RS3, il circuito si sta asciugando e le condizioni sono migliorate sensibilmente. Tanto che si può iniziare a giocare più serenamente con i limiti di aderenza, in ingresso quanto in uscita. E il bello è che la RS3 è una compagna di giochi fenomenale: leggera e rapida nelle reazioni, con tantissimo grip da offrire in ogni frangente e un posteriore incline a chiudere le curve di traverso con il giusto invito da parte del piede destro. Tutto questo, accompagnato dalla colonna sonora unica del cinque cilindri turbo: un ululato graffiante, intonato a qualsiasi regime, unico.

Impossibile non amarlo.

 

- RS5: equilibrio formato coupé

Per la terza sessione di guida, mi metto al volante di una RS5 Sportback: qui sotto al cofano scalpita un V6 biturbo da 450cv e 600Nm, anche lui col suo caratteristico timbro. Personalmente, preferisco la voce del cinque in linea, ma la vera sorpresa sulla RS5 è l’equilibrio assoluto alla guida.

Il comportamento della trazione quattro è impeccabile anche qui, tanto che si passa molto in fretta dal fare conoscenza con la vettura, al cercare di esplorarne il vero carattere affondando sui pedali. A differenza della giocherellona RS3, però, la RS5 entusiasma con il suo maggior rigore, figlio indubbiamente del passo più lungo, della massa superiore e di un centro di gravità posizionato più in basso.

 

 

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- RS6: l'auto totale

L’ultimo turno in pista è con Sua Maestà RS6 Avant. Non uso questi termini casualmente: credo sia la vettura che più di ogni altra incarna il concetto di “auto totale”. Perlomeno sulla carta, dato che prima di oggi non avevo mai avuto la fortuna di guidarne una. E qui sta parte del mio timore, riassumibile con quel classico cliché che consiglierebbe di non incontrare mai i propri eroi: e se ne rimanessi deluso?

Pare difficile a leggere i dati fondamentali della scheda tecnica: V8 Biturbo da 600cv e 800, mostruosi, Newton per metro di coppia. Abbastanza per fiondare cinque metri (4.995mm, per la precisione) di familiare da 0 a 100km/h in appena 3,6 secondi.

 

Credit Foto: RED

 

Di sicuro non si viene delusi dagli interni con sedili color cuoio: spaziosi, rifiniti come la camera di un cinque stelle e con la giusta combinazione di high tech e impostazione classica. Una chicca? Gli altoparlanti a scomparsa che emergono dalla plancia. Ipnotici.

Ma l’unica musica che mi interessa ora è quella del V8: un canto ovattato ma debitamente aggressivo all’interno dell’abitacolo, un latrato da pelle d’oca all’esterno. La spinta è feroce, infinita, sia ripartendo quasi da fermi nelle esse più strette, sia una volta ad alta velocità sui rettilinei. Questo, però, era prevedibile.

Meno prevedibile, e anzi galvanizzante, è come il telaio riesca a gestire oltre due tonnellate di auto nella guida sportiva in pista.

 

Ormai l’asfalto è praticamente asciutto, dunque i ritmi sono decisamente sostenuti, ma la RS6 domina la sua stessa massa. Non la nasconde, non può farlo, ma riesce in maniera sopraffina a piegarla al volere di chi guida. E una volta terminati i giri in pista, potrei tranquillamente caricare tutta la famiglia e attraversare l’Europa come fossi in business class. È davvero l’auto totale.

 

 

- E-tron e Q4 e-tron: esercizi elettrici

Smaltita l’adrenalina accumulata tra i cordoli con una breve pausa, l’ultima parte della Audi Driving Experience prevede due esercizi a bordo di due diverse rappresentanti della gamma elettrificata dei quattro anelli. Per prima cosa salgo sulla e-tron e mi dirigo verso il rettilineo principale di Vairano per la manovra dell’alce. Per chi non la conoscesse, si tratta della celeberrima tripla sterzata tra i coni ideata appositamente per mettere in crisi la stabilità delle auto, simulando una manovra evasiva tra i 60 e i 70km/h. Bene, sulla e-tron è sembrata la cosa più naturale del mondo, salvo per la totale assenza di rumore e vibrazioni all’interno dell’abitacolo: una condizione che, abituato ai normali veicoli a benzina, sulle prime mi ha un po’ spaesato. Ma al di là di questo, una volta imparati i tempi della sequenza e ammorbidite le braccia per gestire correttamente lo sterzo, su asfalto asciutto il controllo di stabilità a malapena ha dato segni d’intervento. Segno di un buon telaio, certo, ma anche del baricentro abbassato notevolmente dalle batterie.

 

Infine, a bordo della Q4 e-tron è stata la volta di un esercizio di puntamento, eseguito su una parte del tracciato di handling. Qui, molto oltre l’uscita di ogni curvone, vengono posizionati tre coni, che chi guida deve trovare con lo sguardo e identificare il prima possibile. Lo scopo? Insegnare a mantenere alto lo sguardo e a concentrarsi su dove si vuole andare. Ecco perché i coni sono di diversi colori: in ogni momento l’istruttore può chiederti di pronunciarli a voce alta nell’ordine corretto, per dimostrare che li stai effettivamente guardando. Può sembrare una banalità, ma non lo è. Nemmeno per chi si ritiene un automobilista esperto. Di nuovo, ecco la dimensione didattica della Audi Driving Experience che torna a mostrarsi proprio sul finale.

 

Credit Foto: RED

 

Peccato solo non poter concludere il tutto con un’altra risata compiaciuta dietro al volante, liberando la furia confortevole della RS6 in pista. Ma mentre rientro verso la redazione in un primo pomeriggio ormai soleggiato, so di avere molte sensazioni ed emozioni da raccontare a colleghi e amici; e, soprattutto, so di essere anche un guidatore migliore di quanto fossi solo poche ore fa.

 

 

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