Il tamponamento a catena è uno degli incidenti stradali più comuni e – purtroppo – anche uno dei più complessi da gestire. Questo tipo di sinistro crea una serie di problematiche legate alla responsabilità e alla gestione dei danni.
In questo articolo, esploreremo cosa si intende per tamponamento a catena, quando può verificarsi, di chi è la colpa e chi è tenuto a pagare, fornendo anche consigli utili per la compilazione della constatazione amichevole.
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Indice:
- Cos’è un tamponamento a catena
- Di chi è la colpa e chi paga in un tamponamento a catena
- Consigli pratici sulla compilazione della constatazione amichevole dopo il tamponamento multiplo
- Altre informazioni da inserire nel CAI
È bene definire le specifiche di questo tipo di incidente, dato che spesso si fa confusione. Un tamponamento a catena è un incidente stradale che coinvolge più veicoli che si scontrano uno dopo l'altro: un veicolo tampona quello che lo precede, il quale a sua volta tampona il veicolo successivo, e così via.
Un incidente del genere può coinvolgere automobili, veicoli commerciali e motociclette, rendendo la situazione molto più complessa da gestire rispetto a un semplice tamponamento tra due veicoli.
Si può parlare di tamponamento a catena anche in fase di parcheggio? Sì, la risposta la fornisce la Corte di Cassazione. Con una sentenza del 2022 la suprema Corte ha stabilito che un evento può essere considerato come tamponamento a catena a prescindere se avviene tra veicoli fermi o in movimento a patto che “tutti i veicoli siano incolonnati nella stessa corsia e anche orientati verso lo stesso senso di marcia”.
Stabilire le responsabilità in un tamponamento a catena e capire chi è tenuto a pagare, non è sempre semplice, in quanto la dinamica può variare notevolmente a seconda dei casi concreti.
Tuttavia, alcune regole generali possono aiutarci a comprendere meglio come funziona il sistema di attribuzione delle colpe.
In caso di tamponamento a catena tra veicoli fermi in colonna, la responsabilità è quasi sempre del conducente che ha causato il primo impatto. Questo perché, in teoria, i veicoli fermi non dovrebbero muoversi, e quindi il primo tamponamento è da considerarsi la causa scatenante di tutti i successivi.
In caso di tamponamento a catena tra veicoli in movimento, la valutazione delle responsabilità è ancora più complessa e richiede un'analisi attenta della dinamica del sinistro. In linea di massima, si applicano le stesse regole del caso precedente, con la complicazione di dover tenere conto delle velocità e delle manovre di ciascun veicolo.
Anche in questo caso, la responsabilità primaria è generalmente del conducente che ha causato il primo impatto, in quanto ha urtato un veicolo fermo che non poteva muoversi.
Dopo che è accaduto un tamponamento multiplo, è necessario accendere subito le luci di emergenza e uscire dal veicolo in sicurezza.
Se la situazione non è grave, in particolare se non ci sono feriti, possiamo iniziare a compilare i modelli CAI (Constatazione Amichevole di Incidente, modulo che ha sostituito il precedente CID) raccogliendo i dati delle persone coinvolte, citando eventuali testimoni e descrivendo dettagliatamente la dinamica dell'incidente.
Se le auto coinvolte sono almeno tre, occorre compilare più moduli. Per esempio, considerando le auto A, B e C, il conducente dell’auto C compila il CAI con il conducente di B, il conducente di B compila un modello con il conducente di A.
Attenzione: quando si viene tamponati e la propria vettura è stata sbalzata in avanti colpendo il veicolo che precede, occorre esplicitare nel CAI questa ricostruzione, inserendo le possibili prove in modo da aiutare le assicurazioni ad attribuire le singole responsabilità.
Non solo: è bene ricordarsi di compilare il modello CAI anche se l'urto non ha causato danni visibili al veicolo. Questo perché potrebbero esserci danni non immediatamente evidenti a un primo controllo, ma che possono emergere successivamente.
Occorre prestare attenzione a un ulteriore fattore: la maggior parte dei tamponamenti a catena avvengono in autostrada o su strade extraurbane – spesso nei pressi di un semaforo - in contesti dove mancano i nomi delle vie.
Per questo motivo bisogna fare riferimento ai cartelli di “progressiva chilometrica” che indicano il chilometro relativo al tratto di strada in cui è avvenuto il sinistro.
Tali indicazioni vanno inserite sul CAI per offrire, con la maggiore precisione possibile, indicazioni del punto esatto in cui è avvenuto il tamponamento a catena.
Più la descrizione del sinistro è precisa, più rapido sarà il processo di risarcimento.
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